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PAOLO CANEVARI

DISCOGRAFIA

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Nasco, come il rock’n’roll, nel 1955. Mi appassiono, in prima media, ai Beatles, agli Stones, allla British Invasion . . . e al "beat" italiano grazie al mio compagno di banco. Ma il "Sacro Fuoco", la grande irrefrenebile passione per il Rock, si accende nel ’70 con l’ascolto di Led Zeppelin II.

Finalmente a 17 anni, dietro le insistenze di un paio di compagni di classe, inizio a suonare il basso. Nell’estate del ’73, complice l’innamoramento per il sound della west coast e la scoperta dei dischi di J. L. Hooker e decido di passare alla chitarra.
( . . . e poi avete mai provato a portarvi un basso elettrico ai giardinetti o in gita scolastica???!!! )

Pur avendo studiato chitarra classica per alcuni mesi (tra il ’73 e il ’74) mi considero un autodidatta, infatti al posto di applicarmi agli esercizi che mi venivano assegnati, mi perdevo nell’ascolto di Mike Bloomfield, Jerry Garcia e compagnia bella . . . da li la quasi immediata consapevolezza di non "essere tagliato" per lo studio accademico di uno strumento.


Il battesimo del palco è stato il 17 dicembre ’75 in un teatro di Verona nella stessa band (Mantra) nella quale suonava le percussioni quel compagno di scuola che mi aveva spinto a suonare il basso (Grazie Bro !!!!).

Conosco Jimmy dall’estate del 1967. . . era entrato nel mio cortile, insieme ad un comune amico, e sotto il braccio teneva una copia di Sergent Pepper dei fab four . . . (io potevo solo sognarla) ed immediatamente è stata invidia . . . ma intanto nasceva una solida amicizia. Dieci anni dopo, nell ottobre ’77, ci troviamo sul palco per "salvare" un concerto che stava naufragando. L’intesa funziona e decidiamo immediatamente di diventare una band. Quindi, ad oggi, sono 40 anni che ci conosciamo e 30 che suoniamo insieme . . . ne potete dedurre che non siamo di primo pelo.

Nel corso degli anni, oltre ai Madolin Bros, ho avuto l’opportunità di suonare nelle cantine, nelle balere, in metropolitana, accompagnare dei cantautori, suonare con band e repertori vari ed eterogenei . . . ( vorrei ricordare oltre i Mantra anche Rava Brothers Band, fabulous Pharahos, e Bluesnakers poi diventati Chicken Mambo ) . . . in definitiva mi sono divertito un sacco!

La mia prima chitarra seria è stata una Mustang rossa di metà anni 60 acquistata usatissima nell’autunno ’73. Da allora ne ho viste passare tantissime, forse troppe.
Sono stato tra i soci fondatori di una associazione culturale promotrice di una delle prime manifestazioni italiane dedicate alle chitarre e al vintage e alcuni, per un certo periodo mi hanno considerato un "esperto" del settore, ma io mi sono sempre considerato solo un appassionato. Lo confesso, per anni sono stato un "vintage addict", ci sono stati giorni in cui non potevo nemmeno concepire di suonare con strumenti antecedenti al ’70. Poi sono uscito dal tunnel.
Ho trovato il mondo delle chitarre vintage appassionante, divertente e stimolante sino a che non è diventato un vero e proprio business non più alla portata dei musicisti ma solo di una ristretta cerchia di collezionisti. Pertanto ho convertito le mie "vintage" con un’appartamento.

A quelli che mi chiedono che lavoro faccio rispondo che suono in una rock’n’roll band . . . ma che, siccome sono un ragazzo viziato, e i miei vizi sono mangiare tutti i giorni e avere un tetto dignitoso sopra la testa, faccio anche l'impiegato per mantenermi questi vizi.

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S o n o   fenderiano per le elettriche e gibsoniano per le acustiche beatlesiano convinto . . . anche se uno dei miei dischi preferiti è Exile degli Stones Led Zeppeliniano sin dall’inizio penso che non esista uno strumento musicale più bello e affascinante di un vero organo Hammond
(sarà per un’altra vita . . . )
. . . e preferico il panettone al pandoro . . .





A t t u a l m e n t e   u s o:

Chitarre:

Pistolesi Spacecaster (lo strumento che mi ha consolato della vendita delle varie vintage
. . . e mi ha messo il cuore in pace per quelle che non mi potrò mai permettere).


Strat style assemblata con corpo regalatomi da 
Roberto PistolesiMarco Caroti,
pickup Voodoo, e manico Mac Guitar.

Strat style con corpo e manico Warmoth e pickup voodoo, manico Musikraft riedizione ’65, pickup Duncan.

Telecaster ’69 riverniciata, ritastata, ricablata, ri-battipennata, ri- pickuppata, routing ri-parato (praticamente rifatta, per il mercato collezionistico non vale una cippa
. . . ma a me piace un sacco !!!!)

Danelectro riedizione pro 59 settata per lo slide (013)

National resofonica

Gibson B25 acustica

Ampli:

Orlando Custom "Irish amp" 15 W

Fender Princeton reverb

Pistolesi Mini Mojo
(modificato dall’ing. C. Cerutti a Voghera)


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paolo chitarra 4 (16K)

paolo chitarra 2 (15K)

paolo-tele-1 (23K)









Effetti:

Pistolesi Mojo Drive (solo in studio)

Orlando Soul Drive

Tube Screamer
(modificato da Mr. T)


I miei riferimenti
  chitarristici storici :


. . . sopra tutti e tutto
Jimi . . .
(ma lui era di un altro pianeta)

Jerry Garcia
Mike Bloomfield
Duane Allmann
Ry Cooder
Lowell George



I miei preferiti
contemporanei :


Bill Frisell
(quando fa le cose come
" Gone Like a Train " ecc. ecc.)

Freddy Koella
Colin Linden
Derek Trucks



Jimmy,-Paolo-&-Dave-Alvin (22K)

Jimmy,-Paolo-&-John-Mooney (39K)
Paolo,-Jimmy-e-Beppe-Gambet (32K)

Paolo-Canevari,-Fabio-Treve (42K)




I cinque album
da isola deserta:


David Crosby
( " If I Could Only Remember My Name" )

Nick Drake
( " Pink Moon " )

Led Zeppelin
( " Led Zeppelin IIº " )

Rolling Stones
( " Exile on Main Street " )

Grateful Dead
( " Live Dead " )




La canzone che
vorrei aver scritto io:


" Helpless "
( Neil Young )

L’assolo di chitarra
che vorrei aver inventato io:


" Theme for an Immaginary Western "
        ( Leslie West Mountain )